lunedì 8 dicembre 2014

UN FRATELLo DI NOMe LUCa


21 Giugno 2009
UN FRATELLo DI NOMe LUCa


anni sono passati e quell’età
amico mio è già assai remota
due strade si intrecciarono in unità
per render nostra vita meno vuota
seduto e un po’ crucciato
la io vidi la mia prima “perla sul fondo”
E porvi quell’invito un po’ sfrontato
che spalancò la porta del mio mondo
In quel marmocchio cupo e talentuoso
scorgevo nobil animo a riposo
insieme in campo e anche nelle uscite
cresciuti fra cazzate e le partite

quegli anni sempre in giro in cerca
di avventure e un po’ di gloria
se io sempre il più audace e partente
a te spettava il ruolo di rifinir la storia
crescevan sani questi due ragazzi
il gioco, qualche donna e bei sollazzi
prestanti, svettanti e muscolosi
uscivano scolpiti su di un calco
urgeva mostrar cotanta forma
sfilando mezzi nudi
sopra un palco
già si prediva che le loro gesta
non sarebbero rimaste indifferenti
uniti si compensano i difetti
insieme non si notan mancamenti
il riservato ombroso


 muniva il cavaliere dello scudo
mentre la spada d’indole sfrontata metteva quasi sempre tutto a nudo
sicuro, più concreto e più pelato è sempre risultato il tuo riscontro
che dava terra al genio scapigliato nel valutare bene i pro ed i contro


un cuore di un progetto che si vela venendo custodito in simbiosi
io cielo e tu la terra in un affetto cercante sunto nell’apoteosi





qualcuno ha palesato anche l’idea di abbozzare a dire: “son fratelli?”

se carne lo smentisce è l’epopea
eroi sempre a vedetta dei castelli

coloro hanno asserito in verità
qualcosa che comunque ci si addice

se il sangue non riporta identità
garante è sì quel timbro
che vibra e si confonde in quell’ accordo
fratello nel profondo della voce


“da fratello a fratello”.


da "SCRIPTa & AMIGo MANENT"
V libro VII settima

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