martedì 14 dicembre 2010

UN FRATELLo DI NOMe LUCa

UN FRATELLo DI NOMe LUCa

anni sono passati e quell’età
amico mio è già assai remota

due strade si intrecciarono in unità
per render nostra vita meno vuota

seduto e un po’ crucciato
la io vidi, la prima mia “perla sul fondo”

E porvi quell’invito un po’ sfrontato
che spalancò la porta del mio mondo

In quel marmocchio cupo e talentuoso
scorgevo nobil animo a riposo

insieme in campo e nelle uscite
cresciuti fra cazzate e le partite

due anni sempre in giro
in cerca di avventure e un po’ di gloria

se io sempre più audace e partente
a te il ruolo di rifinir la storia

crescevan sani questi due ragazzi
il gioco, qualche donna e bei sollazzi

prestanti, svettanti e muscolosi
uscivano scolpiti su di un calco

urgeva mostrar cotanta forma
sfilando mezzi nudi sopra un palco

già si prediva che le loro gesta
non sarebbero rimaste indifferenti

uniti si compensano i difetti
insieme non si notan mancamenti

il riservato ombroso muniva il cavaliere dello scudo
mentre la spada d’indole sfrontata metteva quasi sempre tutto a nudo

sicuro, più concreto e più pelato è sempre risultato il tuo riscontro
che dava terra al genio scapigliato, nel valutare bene i pro ed i contro

un cuore di un progetto velato e custodito in simbiosi
io cielo e tu la terra nell’ affetto cercante sunto nell’apoteosi

qualcuno ha palesato anche l’idea di abbozzare a dire: “son fratelli?”
se carne lo smentisce è l’epopea,
di eroi sempre a vedetta dei castelli

coloro hanno asserito in verità
qualcosa che comunque pur si addice
se il sangue non riporta identità,
garante è sì quel timbro !
vibrante e risuonante in realtà
nel suono del profondo della voce

“da fratello a fratello”.

massimo



da: "NEL CORSO DEL TEMPO"
libro ancora non edito della seconda settima

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