domenica 12 dicembre 2010

ISTRUTTORi DEL NIENTe

ISTRUTTORi DEL NIENTe


Professori, dottori, preti, avvocati

Cosa state insegnando?

Cosa state dando come istruzione ?

Che significato ha questa parola tanto amata

da chi si erge come tale solo per far sapere quanto sa più degli altri,

o per portare a casa il misero stipendio.

Quale meschino intento si cela dietro questo insegnamento

piatto e molte volte soporifero!

Perché le aule assomigliano sempre più a dormitori o a centri anestetizzanti dove la noia e lo sbadiglio sono i compagni di classe che arrivano sempre in ritardo.

Perché i professori del niente sono sempre più impettiti,

rigidi, oppure grassi a tal punto che fanno fatica a parlare,

obesi e saturi di teorie con le quali si riempiono bocca e teste, lasciando un cuore arido e disidratato.

Istruire viene definito come far apprendere a qualcuno nozioni di una disciplina, di un’ arte, un mestiere, mediante un insegnamento teorico o pratico.

A me piace semplificare le cose;

istruire significa donare qualcosa di te di cui sei appassionato.

È la passione che fa la differenza!

Se ami ciò che insegni ne avrai sicuramente sperimentate, assaporate, toccate e vissute le varie sfaccettature in modo personale, affiancato si dalla teoria ma gustato individualmente nel tuo modo unico e irripetibile.

Inoltre ti deve interessare di trasmettere ciò che ami nella forma più consona a chi ti trovi di fronte, valutando da gesti e attenzione il risultato ottenuto istante dopo istante.

Un buon insegnante ha come interesse che ciò che dice venga recepito e non sprecato o spiattellato in maniera automatica sui muri di scuola.

Quante volte ho sentito rimproveri del tipo:

eih! Matarozzo, questo lo sanno anche i muri!

Un buon insegnante è colui che si considera anche in cattedra un buon alunno e mettendosi al pari degli altri continua ad apprendere vivendo profondamente la sua classe.

È affezionato a loro, e ne vede compiaciuto i progressi giorno giorno.

È orgoglioso, paziente, soddisfatto del contributo che dona per far crescere e nutrire la Vita che ha di fronte.

Per avere queste doti occorre un cuore che è dedito al sacrificio, e non penso di aver esagerato nemmeno un po’ a dir questo.

Se non sei dotato, se ti accorgi in tempo di non avere questi requisiti, umilmente, senza vergogna, vai a fare lo scaricatore di porto farai meno danni!



da : "PERLE SUL FONDO"

libro non più edito ancora acquistabile

dal sottoscritto

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