venerdì 30 gennaio 2015

LABORATORIo SULL' USo DELLa VOCe


LABORATORIO SULL’USO DELLA VOCE

Penso che un gruppo come il nostro abbia margini ampissimi di sperimentazione per ciò vi propongo di partecipare attivamente a questa creazione.
Alla voce “voce“, il dizionario ci spiega che è ciò che esce dalla bocca dell’uomo quando parla o canta, prodotta a livello della laringe e dovuta alla contrazione e vibrazione delle corde vocali.
Esistono diverse classificazioni della voce, che può essere: forte, sonora, piena, robusta, debole, fioca, limpida, chiara, squillante, roca, stridula, gutturale, nasale velata.
Nel canto è più semplice, se sei donna sarai contralto, mezzo soprano o soprano. Se sei maschio sarai basso, baritono o tenore.
Ma la voce può anche essere di petto, di gola di testa, artificiosa, raschiata… ciò è dovuto al fatto che la voce possiede caratteristiche varabili per estensione, intensità, altezza e timbro.
Capite quante variabili concorrono alla creazione di ogni suono generato dalla nostra bocca?
Alcuni aspetti sono pilotabili da noi stessi, altri meno.
Il timbro per esempio ci rende unici, non esiste una voce identica alla nostra ma possiamo modularla per intensità, volume, ritmo e colore.
Questi aspetti si, dipendono da noi.
L’importante (anzitutto) è che la moduliamo! Niente è peggio di una voce monocorde in qualsiasi tipo di comunicazione inducente un eccellente effetto soporifero.
Ma partiamo con ciò che faremo per andare ad intraprendere questo viaggio alla scoperta della natura, della potenzialità, e della qualità occultata nelle nostre timide voci
La primissima cosa da considerare e che si accomuna a tutti gli esseri umani è che abbiamo desiderio e bisogno di far parte del “coro” , che la nostra vita viene abilmente costruita sulla continua ricerca di questo aspetto, di cui però abbiamo terribilmente paura
senza prodigarsi su futili congetture razionali sui motivi di tutto ciò,(che tanto è una battaglia persa in partenza), propongo invece di usare la meditazione e l’immedesimazione in una situazione che dovrebbe far affiorare ciò che è possibile percepire di questo rifiutante atteggiamento.

In più ogni tanto, quando ve lo indicherò faremo un’ analisi dell’ ascolto critico di ogni voce parlata e piccola estrapolazione delle caratteristiche riguardanti la personalità correlata all’ utilizzo di quest’ ultima

Bene sia dato il via alle danze…anzi ai cori!

meditazione sullo scherzo di un amico che in un locale vi presenta a vostra insaputa al pubblico dicendo che la vostra è una di quelle voci che non si può dimenticare e primo ascolto delle energie che affiorano e si oppongono alla realizzazione che potremmo in prima analisi definire paure. Terminata la meditazione scrivere cosa è stato possibile percepire


intonazione mantra collettivo con variabile presenza e ampiezza voce
(cercate di intonarvi sulle voci rimaste) variando di volta in volta l’ ampiezza della vostra

si inizia con un mantra di gruppo dopodichè quando sentirete toccarvi sulla spalla interromperete la vocalizzazione, scemeremo cercando in modo graduale ad arrivare alla singola voce di ognuno. Terminato l’esercizio scrivere in breve cosa è stato possibile percepire

la scrittura post esercizio è importante in quanto le energie bloccate sono potentemente occultate e si sottraggono in ogni modo all’ acquisizione individuale di una consapevolezza, per questo il lavoro di gruppo diviene fondamentale in certi ambiti e in certi ambienti.

Portiamo a termine il laboratorio con quest’ ultimo esercizio.
consiste nel far cantare “QUEL MAZZOLIN DI FIORI” a tutti impostando i tempi e le ampiezze della voce di ognuno per poi finire con un bel coro collettivo…
CHE VIEN DALLA MONTAGNA”

Non vi preoccupate se non capite qualcosa è solo uno schema per addentrarsi nel laboratorio ottimizzando i tempi di esecuzione
Quindi raga,

Fuori la voce, se volete comunicare e conoscervi bene !




laboratorio proposto nel 2009 
gruppo arte & cultura ATMAN
 

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