LABORATORIO
SULL’USO DELLA VOCE
Penso
che un gruppo come il nostro abbia margini ampissimi di
sperimentazione per ciò vi propongo di partecipare attivamente a
questa creazione.
Alla
voce “voce“,
il dizionario ci spiega che è ciò che esce dalla bocca dell’uomo
quando parla o canta, prodotta a livello della laringe e dovuta alla
contrazione e vibrazione delle corde vocali.
Esistono
diverse classificazioni della voce, che può essere: forte,
sonora, piena, robusta, debole, fioca, limpida, chiara, squillante,
roca, stridula, gutturale, nasale velata.
Nel
canto è più semplice, se sei donna sarai contralto, mezzo soprano o
soprano. Se sei maschio sarai basso, baritono o tenore.
Ma
la voce può anche essere di petto, di
gola di testa, artificiosa, raschiata…
ciò è dovuto al fatto che la voce possiede caratteristiche varabili
per estensione, intensità, altezza e
timbro.
Capite
quante variabili concorrono alla creazione di ogni suono generato
dalla nostra bocca?
Alcuni
aspetti sono pilotabili da noi stessi, altri meno.
Il
timbro per esempio ci rende unici, non esiste una voce identica alla
nostra ma possiamo modularla per intensità,
volume, ritmo e colore.
Questi
aspetti si, dipendono da noi.
L’importante
(anzitutto) è che la moduliamo! Niente è peggio di una voce
monocorde in qualsiasi tipo di comunicazione inducente un eccellente
effetto soporifero.
Ma
partiamo con ciò che faremo per andare ad intraprendere questo
viaggio alla scoperta della natura, della potenzialità, e della
qualità occultata nelle nostre timide voci
La
primissima cosa da considerare e che si accomuna a tutti gli esseri
umani è che abbiamo desiderio e bisogno di far parte del “coro”
, che la nostra vita viene abilmente costruita sulla continua ricerca
di questo aspetto, di cui però abbiamo terribilmente paura
senza prodigarsi su futili congetture razionali sui
motivi di tutto ciò,(che tanto è una battaglia persa in partenza),
propongo invece di usare la meditazione e l’immedesimazione in una
situazione che dovrebbe far affiorare ciò che è possibile percepire
di questo rifiutante atteggiamento.
In più ogni tanto, quando ve lo indicherò faremo
un’ analisi dell’ ascolto critico di ogni voce parlata e piccola
estrapolazione delle caratteristiche riguardanti la personalità
correlata all’ utilizzo di quest’ ultima
Bene sia dato il via alle danze…anzi ai cori!
meditazione sullo scherzo di un amico che in un
locale vi presenta a vostra insaputa al pubblico dicendo che la
vostra è una di quelle voci che non si può dimenticare e primo
ascolto delle energie che affiorano e si oppongono alla realizzazione
che potremmo in prima analisi definire paure. Terminata la
meditazione scrivere cosa è stato possibile percepire
intonazione mantra collettivo con variabile presenza
e ampiezza voce
(cercate di intonarvi sulle voci rimaste) variando di
volta in volta l’ ampiezza della vostra
si inizia con un mantra di gruppo dopodichè quando
sentirete toccarvi sulla spalla interromperete la vocalizzazione,
scemeremo cercando in modo graduale ad arrivare alla singola voce di
ognuno. Terminato l’esercizio scrivere in breve cosa è stato
possibile percepire
la scrittura post esercizio è importante in quanto le
energie bloccate sono potentemente occultate e si sottraggono in ogni
modo all’ acquisizione individuale di una consapevolezza, per
questo il lavoro di gruppo diviene fondamentale in certi ambiti e in
certi ambienti.
Portiamo a termine il laboratorio con quest’ ultimo
esercizio.
consiste nel far cantare “QUEL MAZZOLIN DI FIORI”
a tutti impostando i tempi e le ampiezze della voce di ognuno per
poi finire con un bel coro collettivo…
“CHE VIEN DALLA MONTAGNA”
Non vi preoccupate se non capite qualcosa è solo uno
schema per addentrarsi nel laboratorio ottimizzando i tempi di
esecuzione
Quindi raga,
Fuori la voce, se volete comunicare e conoscervi bene !
laboratorio proposto nel 2009
gruppo arte & cultura ATMAN
e fai affiorare sorrisi.........