giovedì 2 novembre 2017

LETTERa AL VIAGGIo


LETTERa AL VIAGGIo

È sempre duro venire in contatto
Con la realtà delle cose

C’è un tempo e chiede di essere rispettato
Se di rispetto poi si tratta …

Perché il rispetto a volte gioca un'altra partita
Ama scendere in campo fra sudore e fatica
E Di vincere il limite che sfida la vita

In ogni giorno c’è l’invito a una presenza
Una opportunità che spesso si nasconde
Dietro a qualcosa che non mi va

E allora vai con la smorfia di dissenso
Vai con l’alibi che rimanda il tuo consenso

Si lo capisco ma non è tempo
Si lo farò ora anche no

E così continua l’inganno
E cosi perpetua il vero danno

Quello che fa indossare al male
Il travestimento che gli concede
Di agire come più gli pare

Impegnato a seguire una carota chiamata ragione
Che allontana il treno dalla prossima stazione

In fondo perché cerco sempre il capolinea
Quando dovrei occuparmi dei binari
E provare ad allineare quei pezzi di ferro
Forse ancora un po’ freddi ma in una direzione
Che consenta di muoversi e di sentirsi parte del viaggio

Si caro viaggio ,
chi meglio di te può sapere come
chi meglio di colui che mi ha sempre accompagnato
anche quando pensavo di essere stato abbandonato

caro amico Di quel sentiero
così difficile da intraprendere
qualcosa mi dice che in qualche
modo dovrò tenere il tuo passo



magari potremmo cercare un modo
che il più delle volte non sia un collasso ?

pensi si possa fare con un po’ di piacere
pensi sia possibile un po’ di gioia
che colori disciplina e dovere con qualche sfumatura
diversa dalla solita soffocante noia ?

Si sono qui a chiedermi solo un po’ d’attenzione…
E uno spazio per godersi le fatiche impregnate dal momento
Volgendo lo sforzo a un impulso che tace
in favore di quella benedetta pace …

perché veramente penso
che sia la sola, capace di cambiare ciò che ho dentro
Accogliendomi in uno spazio un po’ più
Rilassato e un po’ più contento






da "RIFLESSi DA DENTRo"
V libro I settima 


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