LETTERa
AL VIAGGIo
È
sempre duro venire in contatto
Con
la realtà delle cose
C’è
un tempo e chiede di essere rispettato
Se
di rispetto poi si tratta …
Perché
il rispetto a volte gioca un'altra partita
Ama
scendere in campo fra sudore e fatica
E Di
vincere il limite che sfida la vita
In
ogni giorno c’è l’invito a una presenza
Una
opportunità che spesso si nasconde
Dietro
a qualcosa che non mi va
E
allora vai con la smorfia di dissenso
Vai
con l’alibi che rimanda il tuo consenso
Si
lo capisco ma non è tempo
Si
lo farò ora anche no
E
così continua l’inganno
E
cosi perpetua il vero danno
Quello
che fa indossare al male
Il
travestimento che gli concede
Di
agire come più gli pare
Impegnato
a seguire una carota chiamata ragione
Che
allontana il treno dalla prossima stazione
In
fondo perché cerco sempre il capolinea
Quando
dovrei occuparmi dei binari
E
provare ad allineare quei pezzi di ferro
Forse
ancora un po’ freddi ma in una direzione
Che
consenta di muoversi e di sentirsi parte del viaggio
Si
caro viaggio ,
chi
meglio di te può sapere come
chi
meglio di colui che mi ha sempre accompagnato
anche
quando pensavo di essere stato abbandonato
caro
amico Di quel sentiero
così
difficile da intraprendere
qualcosa
mi dice che in qualche
modo
dovrò tenere il tuo passo
magari
potremmo cercare un modo
che
il più delle volte non sia un collasso ?
pensi
si possa fare con un po’ di piacere
pensi
sia possibile un po’ di gioia
che
colori disciplina e dovere con qualche sfumatura
diversa
dalla solita soffocante noia ?
Si
sono qui a chiedermi solo un po’ d’attenzione…
E
uno spazio per godersi le fatiche impregnate dal momento
Volgendo
lo sforzo a un impulso che tace
in
favore di quella benedetta pace …
perché
veramente penso
che
sia la sola, capace di cambiare ciò che ho dentro
Accogliendomi
in uno spazio un po’ più
Rilassato
e un po’ più contento
da "RIFLESSi DA DENTRo"
V libro I settima
da "RIFLESSi DA DENTRo"
V libro I settima
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